Divorzi tardivi: ragioni, effetti, gestione e soluzione
Pasqualina Perrig-Chiello
Prof. em. Dr. phil. Università di Berna
Divorzi tardivi: un nuovo fenomeno sociale poco compreso
L'amore eterno. È questo ciò che desiderano tutte e tutti coloro che si sono appena innamorati e contraggono matrimonio. Grazie a una sempre più lunga aspettativa di vita, la possibilità di ritrovarsi in una lunga relazione non è mai stata così grande come oggi. Tuttavia, l'amore muta nel tempo e la prospettiva di una lunga vita di coppia può diventare una sfida insormontabile. Questo si riflette nel forte aumento del numero di divorzi anche tra i matrimoni di lunga durata. In Svizzera, due matrimoni su cinque finiscono con un divorzio. Un'analisi dei divorzi basata sulla durata dei matrimoni mostra che, a divorziare, sono soprattutto, e sempre di più, le coppie sposate da molti anni. Infatti, dal 1970 a oggi, il numero di divorzi tra i matrimoni che durano da oltre 25 anni è più che raddoppiato. Questo dato è in contrasto nell’ambito dei matrimoni che durano meno tempo (0-9 anni), che è effettivamente diminuito gradualmente[1].
Abbiamo a che fare con un nuovo fenomeno sociale che pone molte persone in una situazione di malessere, dal momento che un'unione e un matrimonio stabili sono sinonimo di salute migliore e maggior benessere, sia per le persone direttamente coinvolte, sia per le loro famiglie. Tuttavia, questo contrasta con il fatto che il divorzio dopo le nozze d'argento (cioè dopo 25 anni di matrimonio), non è stato quasi mai studiato scientificamente. Nell’ambito di uno studio a lungo termine, rappresentativo a livello nazionale, il mio gruppo e io siamo stati in grado di tracciare le ragioni della separazione e le traiettorie di adattamento psicologico e sociale tra gli individui che hanno divorziato dopo più di 20 anni di matrimonio (in particolare, a due, quattro e sei anni dopo il divorzio)[2]. Il presente articolo vuole far luce sul fenomeno del divorzio tardivo, il suo contesto e il suo impatto.
Le ragioni sociali e individuali dei divorzi tardivi
Le ragioni dell'aumento dei divorzi pronunciati dopo molti anni di matrimonio possono essere trovate principalmente nel cambiamento delle condizioni demografiche e contestuali della società. L'allungamento dell'aspettativa di vita ha fatto sì che i matrimoni possono sostanzialmente durare per diversi decenni. Tuttavia, il forte aumento dei tassi di divorzio tra i matrimoni a lungo termine suggerisce che la prospettiva di una lunga convivenza sia una grande sfida e non rappresenti un'opzione praticabile o desiderabile da tutti. Se fino a pochi anni fa era comune "resistere" all’interno di matrimoni insoddisfacenti, soprattutto per le donne, a causa della loro minor istruzione e peggiore integrazione professionale, oggi si osserva sempre di più, nell’ambito della discussione sulla possibilità di determinare il proprio ciclo di vita - sia da parte degli uomini, sia da parte delle donne - la percezione di darsi una seconda possibilità rispetto a quello che viene definito il proprio ri-orientamento biografico. Un ruolo importante è stato certamente svolto anche dall'introduzione, nel 1981, dei principi della partecipazione agli acquisti quale regime ordinario, a cui sottostanno i beni matrimoniali dei coniugi, e della divisione a metà degli averi dell'AVS e della cassa pensione, accumulati dai coniugi durante il matrimonio, nonché dall'entrata in vigore della modifica della legge sul divorzio nel 2000, che ha visto l'abolizione estensiva del principio della colpa e la formalizzazione delle cause di divorzio.
La maggior parte dei divorziati tardivi appartiene alla generazione del baby boom, che non solo è legata a valori diversi da quelli della generazione dei loro genitori, ma è pure confrontata a nuovi fattori di rischio verso un divorzio tardivo. Anzitutto si devono considerare le maggiori esigenze e le maggiori aspettative poste oggi nel matrimonio quale relazione amorosa e sessuale. Invece degli interessi familiari e economici, è il diritto alla felicità personale a essersi spostato al centro della scena. Inoltre, conta anche la prospettiva di alternative attraenti rispetto a una relazione esistente, che sia una nuova relazione o il raggiungimento di uno stato personale soddisfacente da soli. Nel complesso, si può dire che le tradizionali barriere oggettive al divorzio (dipendenza finanziaria delle donne, figlie o figli in comune, proprietà della casa, affari congiunti) così come le barriere soggettive (valori religiosi, ostracismo sociale) hanno vieppiù perso la loro funzione di stabilizzatori del matrimonio. Per esempio, grazie a un maggiore accesso all'istruzione e all'aumento dell'occupazione femminile, negli ultimi decenni le donne sono diventate più indipendenti finanziariamente e più sicure di sé. Questa nuova indipendenza si riflette nel fatto che la maggioranza delle separazioni e dei divorzi sono iniziati dalle donne.[3]
Ma quali sono le ragioni che gli interessati forniscono per spiegare il fatto che il loro matrimonio, durato più di vent'anni, si è rotto? Il più delle volte, le persone hanno evidenziato l'allontanamento nella coppia ("Ci stavamo allontanando", "Non avevamo più niente da dirci"), a seguire le differenze inconciliabili e i problemi di comunicazione ("Il mio compagno è cambiato molto a causa della sua malattia. Non potevamo più stare insieme"). Quale terza causa viene menzionata - per lo più dalle donne - l’infedeltà sessuale del compagno o il fatto che si sia innamorato di un’altra persona. La ragione più frequente del fallimento delle relazioni a lungo termine è dunque il fatto che le coppie non sono riuscite a gestire la questione centrale dell’evoluzione di coppia, cioè il bilanciamento tra l’atto di fondersi e quello di distinguersi, tra lo sviluppo comune di coppia e lo sviluppo specifico quali individui. Verosimilmente le coppie non sono più disposte a ritrovare costantemente questo equilibrio, perché tutto è diventato così noioso, perché ci si preoccupa troppo di sé stessi o, al contrario, perché si investe tutto in una relazione, annientandosi.
Quali "tentativi di salvataggio" mettono in atto le persone prima della separazione definitiva, dopo che anche le discussioni tra partner non hanno aiutato la coppia? Qui vediamo chiare differenze di genere e generazionali. Le donne sono significativamente più propense degli uomini a confidarsi con amici e conoscenti e a cercare un aiuto professionale esterno. Contrariamente, un terzo degli uomini ammette di non aver fatto nulla, una mancanza di intraprendenza che si riscontra solo in poche donne. Questo notevole effetto di genere è particolarmente evidente tra la generazione di uomini più anziani (cioè quelli oltre i 60 anni).
La rottura di coppia dopo molti anni di matrimonio: i suoi effetti e la sua gestione
Il divorzio è uno degli eventi critici della vita, con effetti drastici sulla vita in generale (familiare, professionale, finanziaria), così come sulla salute e sul benessere delle persone che vi sono coinvolte. Tuttavia, ognuno si adegua al divorzio in modo diverso e individuale. La nostra ricerca mostra che, sei anni dopo l'evento, quasi la metà delle persone che ha vissuto un divorzio, si è adattata bene psicologicamente, fisicamente e socialmente alla nuova situazione di vita, e un terzo si è adattato molto bene. Questi due gruppi in realtà non differiscono in termini di salute, soddisfazione della vita e benessere psicologico da coloro che sono ancora sposati da molti anni. Al contrario, un quinto dei divorziati, dopo il divorzio soffre in modo persistente di problemi importanti, dimostra un tasso di soddisfazione rispetto alla propria vita significativamente più basso, manifesta maggiormente sintomi depressivi e di disperazione, soffre di solitudine e, più in generale, di problemi di salute. Come si differenzia quest'ultimo gruppo dagli altri due? I fattori decisivi nello spiegare il decorso evolutivo sono soprattutto le variabili psicologiche, cioè i tratti della personalità come l'estroversione, l'apertura mentale e un basso tasso di nevrosi, a seguire il sostegno sociale ricevuto durante la crisi e una nuova relazione affettiva. È invece ininfluente il fatto di sapere chi ha avviato la separazione o il divorzio. Altrettanto ininfluenti sull’affrontare bene o male un divorzio sono, contrariamente alle aspettative, l’età anagrafica dei coniugi o la durata del matrimonio. Per contro, un ruolo importante è rivestito dalla situazione finanziaria (chi deve lottare anche con le preoccupazioni finanziarie è comprensibilmente messo in una situazione più difficile). Infine, anche il tempo trascorso dalla separazione è rilevante. Il detto "il tempo guarisce tutte le ferite" trova quindi, anche qui, una certa applicazione.
Anche se la portata delle conseguenze negative sullo stato d'animo delle donne e degli uomini è più o meno la stessa, c’è una notevole differenza nel modo in cui l'evento viene fronteggiato. La maggior parte degli uomini dichiara di aver affrontato la questione principalmente in modo individuale e di non aver bisogno di alcun aiuto esterno. Le donne, d'altra parte, sono più propense a cercare un aiuto professionale. Più uomini che donne hanno avviato una nuova relazione e più rapidamente. Tuttavia, la maggior parte delle donne, in definitiva, sembra essere in una posizione più forte rispetto agli uomini in termini di relazioni familiari: riferiscono di avere contatti più frequenti e più soddisfacenti con le loro figlie, o figli, e i loro nipoti rispetto agli uomini.
Implicazioni e prospettive
Anche se i divorzi tardivi sono eventi di vita drastici e critici, la maggior parte delle persone che ne sono coinvolte, li affronta in modo soddisfacente e li percepisce come un'opportunità di crescita personale. Tuttavia, per circa il 20% delle persone, questi eventi sono associati a problemi psicologici e sociali persistenti. Alla consulente, o al consulente, la comprensione di questi diversi modelli di adattamento ai vari fattori condizionanti, fornisce la base determinante per il lavoro da svolgere con l’individuo e con le coppie. Inoltre, mostra sostanzialmente che sarebbe essenziale, a livello sociale, far cadere i tabù sul tema del divorzio tardivo e creare così le condizioni favorevoli per riconoscerne precocemente i sintomi, offrire la consulenza e trovare le misure necessarie per affrontarlo, come ad esempio quelle contro la solitudine (auto-aiuto, attività per il tempo libero, prevenzione del suicidio).
La relazione affettiva e il matrimonio vengono sconvolti dalla trasformazione sociale. Le coppie di oggi, più che quelle di qualsiasi generazione precedente, si trovano intrappolate in un conflitto tra, da una parte libertà, autonomia e auto-realizzazione, dall’altra impegno, fedeltà e sicurezza. Molti naufragano in questo conflitto, ma la maggior parte delle persone riesce a trovare un equilibrio. Ma in che modo? Con il nostro studio, abbiamo approfittato dell’occasione di chiedere alle persone che erano sposate da molti anni e a quelle che avevano divorziato tardi, quale potesse essere, a loro avviso, la ricetta per una buona e lunga relazione. Le risposte sono state sorprendentemente simili: entrambi i gruppi hanno considerato come requisiti più importanti, la comunicazione (conversazioni aperte, ascolto), il rispetto nel trattare con la compagna, o compagno, e il giusto equilibrio tra unione e distinzione individuale. Le persone divorziate hanno tuttavia enfatizzato maggiormente questi tre fattori, rispetto a chi non ha affrontato un divorzio. Dietro questa tendenza c'è probabilmente l'intuizione che, dopo l'esperienza del separarsi, una buona relazione duratura non può essere data per scontata, ma che vale la pena averne cura.
[1] Rausa F. (2020) Divorzi. BFS Aktuell, Demos 1/2020, Neuchâtel, Ufficio Federale di Statistica[2] Perrig-Chiello, P, (2017). Wenn die Liebe nicht mehr jung ist. Warum viele langjährige Beziehungen zerbrechen und viele andere nicht. Bern: Hogrefe.[3] Perrig-Chiello, P, (2017). Wenn die Liebe nicht mehr jung ist. Warum viele langjährige Beziehungen zerbrechen und viele andere nicht. Bern: Hogrefe.